Questo è il binocolo che periodicamente è possibile acquistare nei punti vendita Lidl tipicamente per un prezzo che si aggira intorno ai 20€; la marca non è sempre la stessa (ad esempio nel 2008 la marca era Bresser, l'anno prima della Meade), ma più o meno sono tutti simili.
Questo è il binocolo messo in vendita dalla catena Lidl al prezzo di 20€ nel mese di dicembre 2009. (ho dovuto rieditare il precedente post dato che non è assolutamente vero che questo può essere paragonato al Bresser o al Meade).
Partiamo dal contenuto della scatola:
1 binocolo 10x50 con relativi tappi per gli oculari e per gli obiettivi;
1 borsa portabinocolo;
1 tracolla da legare al binocolo;
1 panno per pulire le ottiche (DA EVITARE COME LA PESTE per non graffiare le lenti).
Iniziamo con l'osservare il binocolo tralasciando le sensazioni tattili: notiamo che gli obiettivi non sono allineati con gli oculari, alla base dell'oculare destro c'è una ghiera e varie scritte come: "10x50", "BaK-4", "Long Eyerellef" (ma in realtà dovrebbe essere "Long Eyerelief") e "114m/1000m". Analizziamo ora quanto abbiamo avuto modo di osservare.
Prismi di Porro e Prismi a Tetto
Gli obiettivi non sono allineati con gli oculari: questo ci fa convincere del fatto che sono stati utilizzati dei Prismi di Porro, che prendono il nome dall'ingegnere italiano Ignazio Porro che li inventò intorno al 1850, anzichè dei Prismi a Tetto nella realizzazione del binocolo. Questi sono necessari al fine di capovolgere l'immagine che altrimenti risulterebbe ribaltata sia sull'asse verticale che orizzontale.Qual è la differenza tra i due tipi di prismi? Per quanto concerne l'uso astronomico nessuna in quanto la maggiore luminosità e la stereoscopia dell'immagine (effetto 3D) dei prismi di Porro rispetto di quelli a tetto è possibile apprezzarla solo in diurna e con soggetti relativamente vicini.
I binocoli che utlizzano i prismi di Porro sono meno costosi da realizzare a parità di prestazioni, più ingombranti e sensibili agli urti, i quali producono un diallineamento dei prismi (come recuperare l'allineamento lo spiegherò più avanti nel post). I binocoli che invece sono stati realizzati con i prismi a tetto sono semplicemente meno ingombranti, quindi più maneggevoli, e costosi.
La ghiera sottostante all'oculare: la Regolazione Diottrica
Fortunatamente la Rocktrail non si è dimenticata delle persone con problemi di vista: la ghiera che abbiamo notato serve appunto a compensare la differenza di diottrie che intercorre tra l'occhio destro e quello sinistro. Come si procede? - Chiudere l'occhio destro.
- Regolare a questo punto il regolatore centrale (fuocheggiatore) in modo da rendere nitida e chiara l'immagine per l'occhio sinistro.
- Aprire ora l'occhio destro e chiudere quello sinistro.
- Girare il regolatore della diottria (la ghiera posta sotto l'oculare) fino ad ottenere un'immagine chiara e nitida.
N.B. Quando la tacchetta sulla ghiera è in prossimità del puntino bianco (come si vede in foto) allora entrambi gli oculari fuocheggiano senza differenza di dottria.
Focalizziamo ora l'attenzione sulle diciture che abbiamo modo di leggere sul binocolo e analizziamole con un minimo di commento.
10x50
Questa scrittura indica gli ingrandimenti (10x) e il diametro o la pupilla d'entrata (50mm), ovvero quanto luminosa sarà l'immagine che vedremo usando il binocolo. Bisogna precisare che quanto più crescono gli ingrandimenti e/o il diametro tanto più cresceranno le dimensioni reali e il peso del binocolo. Il Rocktrail pesa circa 820g, quindi risulta ancora maneggevole sul lungo periodo.
Già da questi due numeri è possibile calcolare parametri importanti che caratterizzano il binocolo.
La Pupilla d'uscita, che è quel cerchietto che si vede nell'oculare allontandandolo ad una distanza di circa 25cm dall'occhio, si calcola come nel caso del telescopio:
Pu = D / I = 50 / 10 = 5mm dove D: diametro e i: ingrandimento
Anche qui in generale una grande pupilla d'uscita è da favorirsi per le osservazioni in notturna, ma tenenendo conto del fatto che la pupilla umana al buio si porta ad un diametro massimo di 7mm e che scende ad un minimo di 2mm in diurna, ci troviamo di fronte ad un oggetto che si comporta molto bene in diurna (ad esempio per il Birdwatching) e discretamente per l'osservazione notturna (non vi allarmate, posso dirvi da subito che sono riuscito a vedere con questo binocolo i satelliti di Giove come dei piccoli punti luminosi).
Passiamo ora al Fattore Crepuscolare che è fefinito come
Fc = (i * D)½ = (10 * 50)½ = 22.4
è un valore puramente matematico (ovverosia non tiene conto di come sono trattate le lenti) il quale ci dà un'idea di massima di come si comportano due binocoli in condizioni di scarsa illuminazione a parità di trattamenti di ottiche.
BaK-4
Indica il tipo di vetro utilizzato per realizzare i prismi di Porro; prendendo uno stralcio da binomania: "Qualche ulteriore nota merita il fatto che con i prismi di Porro, se la pupilla d’uscita (dischetto chiaro visibile al centro degli oculari) appare di forma quadrangolare inscritta in un circolo residuo meno luminoso (vignettatura), è facile accorgersi che siamo in presenza di prismi in vetro BK7, mentre se la pupilla è netta e rotonda si tratta di vetro BaK4, ad indice di rifrazione più alto e quindi in grado di convogliare, senza perdite, tutto il flusso luminoso dalla pupilla di entrata (obiettivo) alla pupilla di uscita (oculare)". Quanto detto vale per un binocolo collimato, capiremo poi il perché.
Long Eyerelief
Questa dicitura sta ad indicare che il binocolo è stato progettato per permettere di vedere l'intero campo inquadrato anche indossando gli occhiali e tenendo l'occhio ad una certa distanza dall'oculare, ultilizzando ad esempio le conchiglie ad estrazione elicoidale.
114m/1000m
Indica il Campo visivo reale (Cr), ossia quanti metri lineari (114m) si riescono ad osservare ad una distanza di 1000m; è possibile calcolarsi questa grandezza in gradi attraverso il metodo esposto nella figura a fianco. Da questa è poi possibile ricavare il Campo visivo apparente (Ca), ovvero l'ampiezza dell'area vista effettivamente attraverso il binocolo, tramite la formula:
Ca = Cr * i dove i: ingrandimenti
(nel nostro caso Ca = 7.25 * 10 = 72.5°).
Finita la panoramica sui parametri ottici, riprendiamo ora quanto detto in precendenza per prismi di Porro, cioè che sono sensibili agli urti e quindi soggetti al disallineamento dei prismi. e a come rimediare.
Collimazione
Quando un binocolo è scollimato? Lo è quando, utilizzandolo, nel campo vediamo doppio, ovvero le immagini provenienti dall'occhio destro e dall'occhio sinistro non si sovrappongono dando luogo ad una sola immagine, e avvertiamo un notevole affaticamento degli occhi con conseguente mal di testa (non immediato); ad esempio nel caso stessimo puntanto un'antenna lontana minimo un paio di chilometri e dal binocolo osserviamo due antenne. Questo è il caso di un binocolo notevolmente scollimato.
Può anche accadere che il binocolo sia affetto da una leggera scollimazione che il cervello riesca a compensare questo disallineamento, ma un uso prolungato nel tempo di tale binocolo produce inevitabilmente affaticamento degli occhi e mal di testa. Come accorgersi di questa lieve scollimazione (mal di testa a parte)? In notturna, puntiamo una stella, mettiamo a fuoco e chiudiamo gli occhi per 3-5 secondi: se alla riapertura notiamo che ci mettiamo un po' di tempo (tempo compreso tra 0,5 e 1 secondo) a sovrapporre le immagini, allora il binocolo è lievemente scollimato.
Prima di iniziare sui passi da seguire per la corretta collimazione del binocolo, bisogna munirsi di un set di cacciaviti di precisione, reperibili in qualsiasi ferramenta ad un costo di 2-3€ circa.
Procediamo con la collimazione. Innanzitutto bisogna localizzare i grani del binocolo:
In diurna (se in binocolo è molto scollimato, altrimenti passate al prossimo step):
Regolare con precisione la distanza interpupillare.
Puntante un oggetto lontano (minimo oltre i 2 km) e mettete a fuoco.
Agite sui grani in modo da far "fondere" l'immagine doppia.
Dopo questo primo allineamento, fate passare 20 minuti (per far riposare gli occhi), ricontrollatelo e nel caso affinatelo.
Fatto questo, puntate il binocolo su uno sfondo chiaro (NON PUNTATE IL SOLE, il cielo diurno invece va più che bene) e verificare da una distanza di 15-20cm che la pupilla d'uscita sia perfettamente circolare, avendo l'accortenza di "posizionare l'occhio in asse con gli oculari; ma ATTENZIONE l'osservazione deve avvenire con un solo occhio! Usandone due infatti si rischia di cadere in errore dato che l'altro occhio, osservando "di lato", taglia la pupilla." (Ivan86 di Coelestis). Nel caso che questa non sia perfettamente circolare, bisogna riinziare da capo.
In notturna (nel caso di lieve scollimazione e comunque da portare a termine una volta fatta la collimazione in diurna):
Trovate un modo per tenere ben fermo il binocolo (un treppiede Manfrotto sarebbe l'ideale, ma nel caso non l'aveste, personalmente ho provato ad inginocchiarmi e a poggiare le braccia sul balcone e tenendo gli avambracci ad angolo retto con quest'ultime; l'immagine tremava ugulamente, ma quantomeno si ha una stabilità maggiore).
Puntate un astro (Giove, Sirio, Vega, etc.) e, se la sorgente luminosa puntiforme è sdoppiata, agite sui grani fino a far fondere l'immagine. Nel caso di affaticamento, attendete che passino 20 minuti e ricominciate.
Nel caso possediate un treppiede, potete allontarvi dagli oculari e controllare che l'immagine non si sdoppi: se l'immagine resta unica ad una distanza di 15 cm la collimazione è decente; se questo accade anche a 30cm allora abbiamo ottenuto una buona collimazione. ATTENZIONE: "allontanandosi non è detto che le due pupille d'uscita si mantengano unite osservando con due occhi, ma è possibile giocare con la regolazione della distanza interpupillare per unirle" (Ivan86 di Coelestis).
Il giorno dopo ad occhi riposati è utile controllare che la collimazione non sia stata inficiata dalla compensazione del cervello. NOTA BENE: "avere i due field of view NON coincidenti a brevi distanze è del tutto normale, la coincidenza deve verificarsi invece all'infinito" (il "solito" Ivan86 di Coelestis).
Conclusa la collimazione non ci resta che goderci l'osservazione dei corpi celesti.
Cosa possiamo osservare col nostro binocolo?
Il buon Ivan86 (oramai guest star di questo post) mi ha consigliato questi itinerari classici trovati su internet alcuni dei quali possono essere seguiti anche col nostro binocolo.
Detto questo, buona osservazione e cieli sereni!